Ed è solo quando mio padre si alza dalla tavola, facendosi forza sui pugni che ancora tengono stretti forchetta e coltello generando così un suono quasi severo, ed esclama: ” Ottimo!” che io mi sento totalmente soddisfatta di quello che ho preparato con tanto amore, cura e pazienza.
Ma oggi non mi ha fatto solo i complimenti per il buon pranzetto che gli ho preparato, ha aperto il suo cuore dicendomi una cosa bellissima tanto da farmi tremare il mio dall’emozione!
E questa non è una cosa che capita spesso, anzi di solito è un papà che tende a chiudersi a riccio e magari certi suoi ricordi se li tiene per sé.
Tutto è iniziato quando gli ho servito questo risotto al cavolo viola. Lo stavo guardando attentamente, vedevo la sua espressione – era totalmente assorto -, io morivo di curiosità, pendevo dalle sue labbra. Quando riaprì gli occhi il suo volto era cambiato: si era illuminato di una luce nuova, e così capii che era tornato indietro nel tempo (come sarebbe bello poterci tornare per davvero…) a quando da ragazzo partì per Milano, dalla nonna, per studiare.
Ecco allora che, quasi a giustificarsi dell’estemporaneo abbandono, mi dice: “Mi ricorda proprio quando me lo preparava la mia nonna, la nonna Sina…”.
Ingredienti per 4 persone:
150 grammi di riso
1 cavolo cappuccio viola
1 spicchio d’aglio
olio extra vergine d’oliva
brodo vegetale q.b.
Procedimento:
Coprite il fondo di una padella a bordi alti con un velo d’olio, aggiungete lo spicchio d’aglio schiacciato e mettete a scaldare a fuoco bassissimo inclinando leggermente la padella, per fare in modo che l’aglio sia completamente immerso e rilasci nell’olio tutte le sue proprietà. Lavate il cavolo cappuccio e tagliatelo a listarelle molto sottili. Quando l’aglio sarà bello dorato e un po’ croccante toglietelo dall’olio e aggiungete subito il cavolo cappuccio. Lasciatelo rosolare un pochino, poi aggiungete il riso facendolo tostare qualche minuto. Cominciate poi ad allungare con qualche mestolo di brodo vegetale. Man mano che l’acqua viene assorbita dal riso incorporatene un altro po’ (poca alla volta), mantecando continuamente; verso la fine aggiungete anche il sale, un pizzico alla volta, assaggiando fino a quando il sapore non salterà fuori. Quando il riso avrà raggiunto il punto di cottura che preferite levate dal fuoco, spolverate con il parmigiano e servite ben caldo.
É giá ..quando i complimenti vengono da un genitore hanno un valore doppio se poi suscitano emozioni ancor di piú! Bello il tuo risotto, anche io ogni tanto lo faccio e giá solo il colore mette di buon umore., 😉
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Guarda è il primo anno che il cavolo viola entra in casa e direi che da ora in poi sarà sempre il benvenuto per quanto è buono!! Grazie Terry =)
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e’ un’immagine meravigliosa, bellissima e di una tenerezza familiare incredibile. sei una persona speciale Astrid!
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Awwwww grazie mille Elena ^_^, io cerco sempre di riportare le emozioni che vivo e non è sempre facile scriverle ma quando mi dite che ci sono riuscita è una sensazione unica!
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mi hai emozionata…
un abbraccio!
Gisella
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Ciao Gisella, non sei l’unica, i vostri commenti mi riempiono di una gioia speciale!
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