Ultima versione di questo tipico piatto siciliano in versione vegan sul mio nuovo blog unanaiveincucina
In Sicilia purtroppo ancora non ci sono stata mai stata, ogni volta che arriva il momento di decidere il viaggio estivo per un motivo o per un altro sono sempre arrivate in finale altre mete e tra un buttale giù e un pari e disparo potete ben capire che non ho mai azzeccato una vittoria..ma, perché qui il ma è d’obbligo, la prossima estate andrò in Sicilia, ci potete scommettere cari miei!
Una delle cose che mi affascina di più di questa isola ovviamente è la cucina, quel melting pot tra influsso arabo e tradizioni italiane, quei piatti che da anni ormai si sono affermati come icone, basti pensare alla fama che ha il cannolo all’estero, la stessa cosa per la cassata o per…l’arancino!
Questo composto di riso fritto è il mio tentatore in assoluto, qui a Roma ci sono diversi posti che ne offrono di buoni, ovviamente aspetto di mangiarne 3009856789497 in Sicilia per poter fare il confronto finale!! Scorrendo varie notizie e per sentito dire, so che è stata molto in auge una diatriba sul genere di questa squisitezza che per me potrebbe essere anche di genere neutro! Così ho scoperto che nella parte occidentale dell’isola questa specialità è conosciuta come arancina, mentre nella parte orientale è chiamata arancino.
Secondo lo scrittore Gaetano Basile la pietanza dovrebbe essere indicata al femminile, in quanto il nome deriverebbe dal frutto dell’arancio, l’arancia, appunto, che in lingua italiana è al femminile. Tuttavia in siciliano l’arancia viene detta arànciu. Pertanto in siciliano il nome di questa pietanza è originariamente al maschile. Secondo me la soluzione è tanto facile: chi vuole la chiama arancina e chi non vuole lo chiama arancino, io personalmente ho scelto il genere femminile perché mi piace pensare all’idea che con la loro forma e colore rimandano all’idea dell’arancia!
Senza dilungarmi troppo sul ripieno, perché anche qui sono dell’idea che ci si può mettere tutto quello che si vuole, si anche l’avocado Miriam se te lo stai chiedendo, faccio un appello a tutti i Siciliani: le tradizioni sono belle ma le arancine sono troppo buone per non cadere nella tentazione di prepararle, quindi armatevi di tanti respiri e accettate la mia versione vegan! 🙂
Ingredienti per 10 arancine:
200 g riso carnaroli
mezza cipolla tritata
25 gr di piselli
ragù vegan
circa 700 g di pangrattato
una bustina di zafferano, curcuma e pepe
brodo vegetale q.b.
olio di semi di arachide
Per la pastella:
300 g di farina di riso
600 ml di acqua
una manciata di sale
Procedimento:
Lessate i piselli in poca acqua salata. Tritate la cipolla sottile e fatela appassire nell’olio. Tostate il riso nel soffritto, poi aggiungete il brodo caldo poco alla volta. Alla fine aggiungete lo zafferano, mescolate bene e lasciare raffreddare il risotto al dente. Versate in un piatto piano abbondante pangrattato. Preparate la pastella mescolando la farina di riso con l’acqua. Con le mani bagnate, prelevate la quantità di riso tale che stia in una mano, allargatelo un po’ sul palmo in modo da formare un incavo dove mettere il ripieno scelto (ragù vegan e piselli). Cercate di mettere tutto quello che ci sta così l’arancino sarà più ricco e gustoso. Richiudete il riso formando una palla e compattatelo bene. Immergete ogni arancina nella pastella e passatela sul pangrattato. Mettete a scaldare dell’olio abbondante e friggete le arancine finché saranno dorate. Fatele asciugare su carta assorbente da cucina e servitele tiepide.
In questo caso, come in molti altri, la parte che mi piace di più è l’assaggio, quindi vi lascio che ho un test di qualità a cui non posso proprio mancare!!
N.B: io ho realizzato diversi ripieni, per esempio oltre al classico con raguù vegan e piselli ho trovato molto buono quello con pomodoro fresco e formaggio vegan, ma anche quello con la crema di peperoni era buonissimo! Il mio consiglio è…SBIZZARRITEVI!
Vabbe io ti bestemmio sul blog dicendo che a Noto ne ho mangiati alcuni cattivi, però nel resto della Sicilia erano fantastici!
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Quanto mi mancano le mie arancine!!!! Al più presto le faro’ a casa! Comunque da siciliana ti consiglio di visitare la mia isola!!! E prendere nota delle città più belle da vedere! Anche se sono da tutt’altra parte della Sicilia ti consiglio di visitare assolutamente Taormina e le gole dell’alcantara!
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Allora, premetto che sono siciliana, premetto che degli arancini amo solo la versione classica e non tutte le varianti che hanno fatto in giro per l’Italia ( tipo quelli al salmone, agli spinaci, ecc..) quindi se proprio lo devo mangiare vegan lo mangio solo con sugo e piselli. Poi il pangrattato dev’essere fatto di pane di grano duro e non di quel pane bianco orribile che vendono in certi posti. Meglio comprare del pane di grano duro, seccarlo e grattuggiarlo piuttosto che quelle schifezze che vendono in giro.
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