Non solo a tavola non si invecchia, ma si diventa più saggi.
No, non vi sto per parlare di un cibo che aumenta le nostre potenzialità ma dell’arte della cucina e del buon gusto.
Ci avete mai fatto caso che infatti sapore e sapere derivano dalla stessa radice latina?!
Come ci spiega Rosalia Cavalieri, docente di semiotica all’Università di Messina, nel saggio E l’uomo inventò i sapori. Storia naturale del gusto (Bologna, Il Mulino), quello tra gusto e conoscenza è un rapporto a due sensi. Per esempio se si conosce la storia, le particolarità chimiche di un vino, lo si gusta ancora di più.
Mangiare è un atto naturale e istintivo, il saper mangiare è un’esperienza culturale a tutti gli effetti e noi siamo influenzati da vari fattori. Scegliamo un certo alimento basandoci su criteri nutrizionali e qualitativi, ma anche su preferenze culturali, individuali e poste dai mass media.
Questo saggio sulla storia del gusto l’ho trovato interessante, ma soprattutto condivido quello che Rosalia ci spiega: conoscere quel che si mangia aumenta il piacere della tavola.
E molte volte fortunatamente succede anche a me.
L’altro giorno papà è tornato dalla penisola sorrentina con un provolone sotto braccio, non un semplice provolone ma quello dal gusto e dal profumo intenso, dalla tipica forma a melone o a pera si sto parlando del Provolone del Monaco DOP. Non so a voi, ma a me è venuta subito l’acquolina in bocca.
Che siano freschi, a pasta dura, stagionati o a pasta molle, i formaggi li trovo in genere altamente affascinanti, ma il provolone, dalla pasta compatta e morbida, dal sapore delicato e leggermente piccante, è uno dei miei preferiti e, se poi parliamo del Provolone del Monaco DOP, la situazione si fa ancora più interessante!
Così, prima di battezzarlo tagliando la prima fetta, ho voluto conoscere tutta la storia di questo provolone, che dite si vedeva che ci stavo prov(ol)ando?!
Ho appreso così che si tratta di un “Signor Provolone”, viste le antiche origini; i suoi particolari aroma e gusto è reso grazie all’alta qualità del latte adoperato, della tecnica di lavorazione, del caglio di capretto della sua stagionatura e grazie ai Monti Lattari, il territorio in cui viene prodotto. Mi sono chiesta anche come mai del Monaco e papà mi ha spiegato che i contadini dal territorio dei Monti Lattari e dalla Penisola Sorrentina raggiungevano la città di Napoli compiendo un viaggio lungo e faticoso che iniziava nel cuore della notte. I provoloni, trasportati a dorso dei muli fino alle spiagge, venivano così caricati su delle imbarcazioni a remi e qui i contadini per ripararsi dall’umidità del mare e della notte, erano soliti coprirsi con un grande mantello, simile al saio indossato dai monaci. Per salvaguardare il Provolone DOP dalle imitazioni nel maggio del 2006 si è costituito il Consorzio di Tutela Provolone del Monaco D.O.P. Molti sono i caseifici e gli allevatori che hanno deciso di partecipare al Consorzio di Tutela Provolone del Monaco D.O.P., tra i quali il caseificio De Gennaro.
Se prima l’avevo gustato in un risotto, seguendo la ricetta di Vittorio, era arrivato il momento di provarlo con la pasta.
Questo perché quando si scopre l’accoppiata formaggio e pere, non se ne può più far a meno!
La ricetta è facile, veloce e gustosa.
Il risultato è un primo piatto delicato, animato dal dolciastro della pera e dal sapore deciso del provolone!
Ingredienti per 4 persone:
350 g di maccheroni di grano saraceno
120 g di Provolone del Monaco di media stagionatura (circa sei mesi)
metà cipolla bianca
sale q.b.
2 piccole pere
olio, sale e pepe q.b.
Procedimento:
Tritate la cipolla grossolanamente e lasciatela imbiondire in una giusta quantità di olio. Aggiungete le pere lavate accuratamente e tagliate a tocchetti lasciandovi la buccia. Spolverate con una presa di sale ed una manciata di pepe nero tritato. Lasciate caramellare dolcemente e tenete da parte. Portate a cottura la pasta in acqua bollente leggermente salata, scolate e riversatela in padella amalgamando gli ingredienti su fuoco moderato. Spolverate con una generosa manciata di provolone del Monaco grattugiato a spesse scaglie.
L’ha ribloggato su Video Ricette di Cucina e Arte Bianca.
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Molto interessante! complimenti 🙂
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Grazie sono felice che apprezzi =)
Ci tengo molto a preparare i miei piatti con prodotti di qualità, di cui si conoscono le origini e la storia che vi è dietro!
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Boni! Ecco questi… Vieni a casa a cucinarmeli! Ehm ma se uno nasce già vecchia? Ringiovanisco a tavola? Buona domenica ciccietta
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Volentieri; faccio la valigia e vengo lo sai! Sicuramente ringiovanisci e diventi più saggia!
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L’ha ribloggato su La zucchina furba.
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Grazie mi fa davvero piacere =)
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prego figurati!! E’ un piacere per me perchè dev’essere tutto buonissimo!!
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Amo scoprire la storia dei cibi, la tradizione… Conoscere i cibi che usiamo e gustiamo ci aiuta ad apprezzarli e ad usarli al meglio! Credo che se si ama cucinare la curiositá sia poi un elemento fondamentale! A te non manca di sicuro tesoro! Meravigliosa questa pasta! 🙂
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Vedo che la pensiamo allo stesso modo, che bello! penso che conoscere quello che abbiamo dentro al piatto sia una domanda che tutti dovremmo porci e sicuramente riusciamo a gustare di più il nostro pasto. Inoltre siamo portati a scegliere così prodotti genuini, semplici dando una mano a quelle piccole e medie imprese agricole, per lo più a conduzione familiare, che ancora resistono di fronte alle grandi industrie. Buona giornata cara Terry 🙂
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Ottima rivisitazione, complimenti! 🙂
P.S. Spero ti faccia piacere sapere che ti ho assegnato un premio, The Versatile Blogger Award 🙂
Se vuoi, a questo indirizzo trovi la premiazione: http://noodloves.it/the-versatile-blogger-award/
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che ricetta stupenda! la proverò sicuramente
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Ma certo io non posso che consigliartela; credimi è magica! 🙂
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